Matteo c27-v66
26 Gesù disse ai suoi discepoli 28 Dopo il sabato, all’alba
- Venuto il mattino, tutti i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo tennero consiglio contro Gesù per farlo morire.
- Poi lo misero in catene, lo condussero via e lo consegnarono al governatore Pilato.
- Allora Giuda – colui che lo tradì –, vedendo che Gesù era stato condannato, preso dal rimorso, riportò le trenta monete d’argento ai capi dei sacerdoti e agli anziani,
- dicendo: «Ho peccato, perché ho tradito sangue innocente». Ma quelli dissero: «A noi che importa? Pensaci tu!».
- Egli allora, gettate le monete d’argento nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi.
- I capi dei sacerdoti, raccolte le monete, dissero: «Non è lecito metterle nel tesoro, perché sono prezzo di sangue».
- Tenuto consiglio, comprarono con esse il «Campo del vasaio» per la sepoltura degli stranieri.
- Perciò quel campo fu chiamato «Campo di sangue» fino al giorno d’oggi.
- Allora si compì quanto era stato detto per mezzo del profeta Geremia: E presero trenta monete d’argento, il
prezzo di colui che a tal prezzo fu valutato dai figli d’Israele, - e le diedero per il campo del vasaio, come mi aveva ordinato il Signore.
- Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici».
- E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla.
- Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?».
- Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito.
- A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta.
- In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba.
- Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?».
- Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
- Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua».
- Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù.
- Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!».
- Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!».
- Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».
- Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!».
- E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli».
- Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
- Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la truppa.
- Lo spogliarono, gli fecero indossare un mantello scarlatto,
- intrecciarono una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero una canna nella mano destra. Poi, inginocchiandosi davanti a lui, lo deridevano: «Salve, re dei Giudei!».
- Sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo.
- Dopo averlo deriso, lo spogliarono del mantello e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero via per crocifiggerlo.
- Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a portare la sua croce.
- Giunti al luogo detto Gòlgota, che significa «Luogo del cranio»,
- gli diedero da bere vino mescolato con fiele. Egli lo assaggiò, ma non ne volle bere.
- Dopo averlo crocifisso, si divisero le sue vesti, tirandole a sorte.
- Poi, seduti, gli facevano la guardia.
- Al di sopra del suo capo posero il motivo scritto della sua condanna: «Costui è Gesù, il re dei Giudei».
- Insieme a lui vennero crocifissi due ladroni, uno a destra e uno a sinistra.
- Quelli che passavano di lì lo insultavano, scuotendo il capo
- e dicendo: «Tu, che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi dalla croce!».
- Così anche i capi dei sacerdoti, con gli scribi e gli anziani, facendosi beffe di lui dicevano:
- «Ha salvato altri e non può salvare se stesso! È il re d’Israele; scenda ora dalla croce e crederemo in lui.
- Ha confidato in Dio; lo liberi lui, ora, se gli vuol bene. Ha detto infatti: “Sono Figlio di Dio”!».
- Anche i ladroni crocifissi con lui lo insultavano allo stesso modo.
- A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio.
- Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?».
- Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia».
- E subito uno di loro corse a prendere una spugna, la inzuppò di aceto, la fissò su una canna e gli dava da bere.
- Gli altri dicevano: «Lascia! Vediamo se viene Elia a salvarlo!».
- Ma Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito.
- Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono,
- i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono.
- Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti.
- Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: «Davvero costui era Figlio di Dio!».
- Vi erano là anche molte donne, che osservavano da lontano; esse avevano seguito Gesù dalla Galilea per servirlo.
- Tra queste c’erano Maria di Màgdala, Maria madre di Giacomo e di Giuseppe, e la madre dei figli di Zebedeo.
- Venuta la sera, giunse un uomo ricco, di Arimatea, chiamato Giuseppe; anche lui era diventato discepolo di Gesù.
- Questi si presentò a Pilato e chiese il corpo di Gesù. Pilato allora ordinò che gli fosse consegnato.
- Giuseppe prese il corpo, lo avvolse in un lenzuolo pulito
- e lo depose nel suo sepolcro nuovo, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una grande pietra all’entrata del sepolcro, se ne andò.
- Lì, sedute di fronte alla tomba, c’erano Maria di Màgdala e l’altra Maria.
- Il giorno seguente, quello dopo la Parasceve, si riunirono presso Pilato i capi dei sacerdoti e i farisei,
- dicendo: «Signore, ci siamo ricordati che quell’impostore, mentre era vivo, disse: “Dopo tre giorni risorgerò”.
- Ordina dunque che la tomba venga vigilata fino al terzo giorno, perché non arrivino i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: “È risorto dai morti”. Così quest’ultima impostura sarebbe peggiore della
prima!». - Pilato disse loro: «Avete le guardie: andate e assicurate la sorveglianza come meglio credete».
- Essi andarono e, per rendere sicura la tomba, sigillarono la pietra e vi lasciarono le guardie.