Medjugorje

Matteo c13-v58

12 In quel tempo Gesù passò        14 In quel tempo al tetrarca Erode

  1. Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare.
  2. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
  3. Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare.
  4. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono.
  5. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo,
  6. ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò.
  7. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono.
  8. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno.
  9. Chi ha orecchi, ascolti».
  10. Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?».
  11. Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato.
  12. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha.
  13. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono.
  14. Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice: Udrete, sì, ma non comprenderete, guarderete, sì, ma non vedrete.
  15. Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore
    e non si convertano e io li guarisca!
  16. Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano.
  17. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma
    non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!
  18. Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore.
  19. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada.
  20. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia,
  21. ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno.
  22. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto.
  23. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».
  24. Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo.
  25. Ma, mentre tutti dormivano, venne il suo nemico, seminò della zizzania in mezzo al grano e se ne andò.
  26. Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto, spuntò anche la zizzania.
  27. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: “Signore, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene la zizzania?”.
  28. Ed egli rispose loro: “Un nemico ha fatto questo!”. E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo a raccoglierla?”.
  29. “No, rispose, perché non succeda che, raccogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano.
  30. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai
    mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano invece riponételo nel mio granaio”».
  31. Espose loro un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese e seminò nel suo campo.
  32. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami».
  33. Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».
  34. Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole,
  35. perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo.
  36. Poi congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
  37. Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo.
  38. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno
  39. e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli.
  40. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
  41. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità
  42. e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
  43. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!
  44. Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
  45. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose;
  46. trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra.
  47. Ancora, il regno dei cieli è simile a una rete gettata nel mare, che raccoglie ogni genere di pesci.
  48. Quando è piena, i pescatori la tirano a riva, si mettono a sedere, raccolgono i pesci buoni nei canestri e buttano via i cattivi.
  49. Così sarà alla fine del mondo. Verranno gli angeli e separeranno i cattivi dai buoni
  50. e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti.
  51. Avete compreso tutte queste cose?». Gli risposero: «Sì».
  52. Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba, divenuto discepolo del regno dei cieli, è simile a un padrone di
    casa che estrae dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».
  53. Terminate queste parabole, Gesù partì di là.
  54. Venuto nella sua patria, insegnava nella loro sinagoga e la gente rimaneva stupita e diceva: «Da dove gli vengono questa sapienza e i prodigi?
  55. Non è costui il figlio del falegname? E sua madre, non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?
  56. E le sue sorelle, non stanno tutte da noi? Da dove gli vengono allora tutte queste cose?».
  57. Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua
    patria e in casa sua».
  58. E lì, a causa della loro incredulità, non fece molti prodigi.