Matteo c26-v74
25 Allora il regno dei cieli sarà 27 Venuto il mattino, tutti i capi
- Terminati tutti questi discorsi, Gesù disse ai suoi discepoli: 2«Voi sapete che fradue giorni è la Pasqua e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso».
- Allora i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, che si chiamava Caifa,
- e tennero consiglio per catturare Gesù con un inganno e farlo morire.
- Dicevano però: «Non durante la festa, perché non avvenga una rivolta fra il popolo».
- Mentre Gesù si trovava a Betània, in casa di Simone il lebbroso,
- gli si avvicinò una donna che aveva un vaso di alabastro, pieno di profumo molto prezioso, e glielo versò sul capo mentre egli stava a tavola.
- I discepoli, vedendo ciò, si sdegnarono e dissero: «Perché questo spreco?
- Si poteva venderlo per molto denaro e darlo ai poveri!».
- Ma Gesù se ne accorse e disse loro: «Perché infastidite questa donna? Ella ha compiuto un’azione buona verso di me.
- I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me.
- Versando questo profumo sul mio corpo, lei lo ha fatto in vista della mia sepoltura.
- In verità io vi dico: dovunque sarà annunciato questo Vangelo, nel mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche ciò che ella ha fatto».
- Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai capi dei sacerdoti
- e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento.
- Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.
- Il primo giorno degli Azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
- Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”».
- I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
- Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici.
- Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà».
- Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?».
- Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà.
- Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell’uomo se non fosse mai nato!».
- Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto».
- Ora, mentre mangiavano, Gesù prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e, mentre lo dava ai discepoli, disse: «Prendete, mangiate: questo è il mio corpo».
- Poi prese il calice, rese grazie e lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti,
- perché questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti per il perdono dei peccati.
- Io vi dico che d’ora in poi non berrò di questo frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo
con voi, nel regno del Padre mio». - Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
- Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge.
- Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea».
- Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai».
- Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte».
- Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli.
- Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare».
- E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia.
- E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me».
- Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava, dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!».
- Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora?
- Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole».
- Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà».
- Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti.
- Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole.
- 45Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’ora è vicina e il Figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori.
- Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che
mi tradisce è vicino». - Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo.
- Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arrestatelo!».
- Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò.
- E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono.
- Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio.
- Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di
spada moriranno. - O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli?
- Ma allora come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?».
- In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato.
- Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli lo
abbandonarono e fuggirono. - Quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal sommo sacerdote Caifa, presso il quale si erano riuniti gli scribi e gli anziani.
- Pietro intanto lo aveva seguito, da lontano, fino al palazzo del sommo sacerdote; entrò e stava seduto fra i servi, per vedere come sarebbe andata a finire.
- I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano una falsa testimonianza contro Gesù, per metterlo a morte;
- ma non la trovarono, sebbene si fossero presentati molti falsi testimoni. Finalmente se ne presentarono due,
- che affermarono: «Costui ha dichiarato: “Posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni”».
- Il sommo sacerdote si alzò e gli disse: «Non rispondi nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?».
- Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, di dirci se sei tu il Cristo, il Figlio di Dio».
- «Tu l’hai detto – gli rispose Gesù – ; anzi io vi dico: d’ora innanzi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza e venire sulle nubi del cielo».
- Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia;
- che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!».
- Allora gli sputarono in faccia e lo percossero; altri lo schiaffeggiarono,
- dicendo: «Fa’ il profeta per noi, Cristo! Chi è che ti ha colpito?».
- Pietro intanto se ne stava seduto fuori, nel cortile. Una giovane serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù, il Galileo!».
- Ma egli negò davanti a tutti dicendo: «Non capisco che cosa dici».
- Mentre usciva verso l’atrio, lo vide un’altra serva e disse ai presenti: «Costui era con Gesù, il Nazareno».
- Ma egli negò di nuovo, giurando: «Non conosco quell’uomo!».
- Dopo un poco, i presenti si avvicinarono e dissero a Pietro: «È vero, anche tu sei uno di loro: infatti il tuo accento ti tradisce!».
- Allora egli cominciò a imprecare e a giurare: «Non conosco quell’uomo!». E subito un gallo cantò.
- E Pietro si ricordò della parola di Gesù, che aveva detto: «Prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente